DITEMI SE HO CAPITO BENE

Il governo ha il 68% di una banca commerciale che, in precedenza, era stata portata sull’orlo del fallimento dalla troppa vicinanza alla politica e alle sue logiche.

Man mano che viene risanata (coi soldi dei contribuenti), il governo – pur rimanendo azionista di riferimento – cede gran parte della sua quota, che viene parzialmente utilizzata per far salire la quota azionaria di Tizio e Caio (che insieme hanno il 15%).

Tizio e Caio sono anche azionisti (insieme, al 25%) della prima e unica Investment bank del paese. La quale è azionista di riferimento (col 13%) della prima compagnia assicurativa del paese. Di cui Tizio e Caio detengono, insieme, un altro 17%.

A questo punto la banca commerciale da cui tutto è partito, annuncia un tentativo di acquisizione ostile verso la banca di investimento.

Per, dice, creare sinergie.

Quali sinergie ci siano tra una banca commerciale e una di investimento immagino ce lo spiegheranno con maggiore calma; senza contare che dopo la crisi del 2008, populisti e sovranisti – compresi quelli al governo ora – ci hanno gonfiato per anni l’apparato riproduttivo dicendo che andava assolutamente fatta una netta separazione tra banche di investimento e banche commerciali.

In ogni caso, al di là delle sinergie, se l’operazione avrà successo Tizio e Caio – e lo Stato, che al momento è azionista di riferimento della banca commerciale – prenderanno il controllo assoluto della prima e unica banca di investimento del paese e, praticamente, della più grande compagnia assicurativa.

Poi uno storce pure il naso quando si grida Afuera, eh.

Lascia un commento