Per il nucleare senza se e senza ma

Vi devo confessare una cosa: sono estremamente scettico sul valore delle mozioni e degli ordini del giorno che il Parlamento approva.

Sono strumenti che in teoria dovrebbero rappresentare quel (sacrosanto) potere di indirizzo che la Costituzione assegna al Parlamento nei confronti del Governo.

Ma in pratica – un po’ perché siamo l’unica democrazia parlamentare del mondo dove il parlamento è sdoppiato in due rami non comunicanti, un po’ per trucchetti grammaticali che vengono inseriti e consentono di ignorare i contenuti pur nel rispetto formale – su mozioni e odg si perdono giornate intere per produrre cose che quasi sempre non hanno assolutamente alcun valore pratico.

Fatta questa necessaria premessa, devo però segnalare che ieri la Camera ha approvato questa mozione di Azione e Italia Viva in cui si impegna il governo ad alcune iniziative volte a far rientrare l’Italia nel circuito dell’energia nucleare.

I veri ambientalisti, oggi, sono quelli che disegnano per l’Italia un futuro in cui l’energia elettrica di cui abbiamo bisogno sarà prodotta solo da due tipologie di fonti: rinnovabili (eolico, solare, idroelettrico) e nucleare. È questo infatti il mix che minimizza la produzione di CO2 e nel contempo è davvero in grado di produrre l’energia di cui il Paese ha bisogno (più a breve termine, vanno sviluppate anche le tecnologie di cattura di CO2, in attesa di abbandonare le fonti fossili).

Si dice sempre che la politica non è chiara e lancia messaggi ambigui. I liberal-democratici e i riformisti su questo sono chiarissimi: abbandonare il nucleare negli Anni 80 è stato l’inizio del populismo, ed è ora di correggere quel tragico errore.

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