Come garantire all’Italia l’energia elettrica di cui ha bisogno nel rispetto dell’emergenza ambientale?

Il programma del #TerzoPolo (Lista Calenda) sul problema principale di questi mesi, predisposto in particolare da Giuseppe Zollino (Professore dell’Universita’ di Padova).

Per fare una strategia seria, occorre dividere gli obiettivi (e le necessarie politiche per conseguirlo) in tre orizzonti: 

1) breve periodo

2) medio periodo 

3) lungo periodo. 

Vediamoli uno per uno. 

1. BREVE PERIODO 

Occorre:

a) completare senza se e senza ma l’installazione dei due rigassificatori galleggianti (a Piombino e a Ravenna)

b) aumentare la produzione di gas nazionale, sciaguratamente ridotta negli ultimi anni dal populismo energetico; 

c) sospendere temporaneamente lo schema ETS per i diritti di emissione CO2, per dare anche attraverso questa via un sollievo alle imprese

d) proseguire con maggiore coraggio l’opera del governo Draghi sulla massiccia semplificazione delle procedure di installazione di impianti per energia rinnovabile. 

Oltre, ovviamente, alla misura principale: disaccoppiare il prezzo del gas da quello dell’energia elettrica facendo comprare dal GSE a prezzo fisso l’energia prodotta da fonti rinnovabili, producendo così un immediato abbattimento delle bollette. 

2. MEDIO PERIODO

La misura principale qui (oltre allo sviluppo delle energie rinnovabili, che hanno ancora un lungo cammino davanti) è lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2. 

In questo modo il sacrosanto obiettivo di riduzione delle emissioni entro il 2030 può essere raggiunto senza ammazzare l’industria italiana. 

3. LUNGO PERIODO

Pensare di poter soddisfare tutto il fabbisogno energetico italiano con le energie rinnovabili è una menzogna ideologica. 

Noi proponiamo che nel 2050 il fabbisogno non coperto dalle rinnovabili sia soddisfatto nel modo meno inquinante possibile: il nucleare. 

Ma per poter raggiungere questa situazione nel 2050, occorre prendere decisioni ora o nei prossimi anni. Se siamo l’unico paese del G7 a non avere energia nucleare, o sono tutti matti o siamo noi ad aver preso decisioni emotive sulla base del proto-populismo di quegli anni. 

CONCLUSIONE

Questa la nostra strategia sull’energia. Che non offre risposte solo nell’immediato, ma anche una visione di lungo periodo. 

Che poi era quello che la politica faceva una volta, prima di diventare la gara a chi spara la balla più grossa.

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